ORGANICI: ANCORA NON CI SIAMO, SERVE UN DECISO CAMBIO DI PASSO MANCANO RISPOSTE CONCRETE ALLE SCUOLE SERVONO POLITICHE ESPANSIVE

L’organico docenti per l’anno scolastico 21/22 è stata al centro del confronto tra l’Amministrazione e le Organizzazioni Sindacali in data 16/03/2021.

Per il Ministero erano presenti il nuovo Capo Dipartimento Stefano Versari e il Direttore Generale Filippo Serra, per la Uil Scuola hanno partecipato Pasquale Proietti e Roberta Vannini.

La bozza di decreto proposta dall’amministrazione, con l’eccezione dell’incremento dei 5000 posti di sostegno e dei 1000 posti per l’infanzia previsti dalla legge di Bilancio, è la fotocopia di quella dello scorso anno. Inadeguata già allora, inaccettabile quest’anno.  

Da questo, per effetto dell’art. 12 del DL 61/2017, sono tagliati 486 posti di ITP e 164 posti di docenti laureati, per un totale di 650 posti.

La Uil Scuola, pur apprezzando l’apertura e la disponibilità al confronto del nuovo Ministro, ritiene sia necessario dare risposte concrete e immediate alle scuole, a maggior ragione in questo momento in cui l’emergenza epidemiologica continua a non risparmiare il nostro Paese.

Lo scorso anno è stato dimostrato dai fatti che la scuola senza organici adeguati non è in grado di funzionare.

L’organico presentato dall’amministrazione è un organico pensato con modalità pre Covid.

Oggi non è tempo di politiche di contenimento ma di politiche espansive.

I contingenti proposti, infatti, non rispondono alla necessità di ridurre il numero degli alunni per classe, condizione necessaria per riportarli in presenza e in sicurezza.

Per fare questo, occorre investire sulle persone, assicurare organici adeguati anche attraverso la conferma dell’organico “Covid”, stabile e strutturale, a cui vengano assicurate tutte le tutele che in questi mesi sono venute a mancare.

Per la Uil è importante che tutti i docenti siano assegnati alle classi già a settembre. Per farlo serve un provvedimento straordinario ed urgente, necessario per far partire la scuola da settembre. Non ci pare che si possa rischiare di intaccare anche un altro anno, sarebbe il terzo e questa volta non per il Covid, ma per la mancanza di personale stabilizzato o comunque impiegabile dal primo giorno di scuola.

Per garantire la continuità didattica e dare prospettive di stabilizzazione al personale precario, è necessario agire attraverso incarichi triennali. Per questo proponiamo e rivendichiamo organici costituiti su base triennale.

Rispetto all’incremento di 5000 posti nell’organico di diritto di sostegno, la Uil Scuola ha ribadito la necessità di bloccare e modificare il percorso del nuovo PEI che, di fatto, introduce tagli, così come li ha previsti la relazione tecnica alla legge di Bilancio che, in attuazione del DI 182/20, taglia l’organico di sostegno nella consistenza di 1800 posti subito e 5000 all’anno per i prossimi anni. Un percorso che metterebbe in discussione l’integrazione stessa così come è stata fatta con gradi risultati dal sistema scolastico pubblico.

Effettuare ancora tagli significa perseguire la logica del contenimento che si scarica sui più fragili.

L’amministrazione, preso atto delle osservazioni delle Organizzazioni Sindacali, ha comunque sottolineato l’impossibilità, in assenza di specifici interventi legislativi e dei tempi stretti, di modificare la proposta ereditata dal precedente Governo.

Il decremento delle nascite non è sufficiente per riequilibrare gli organici e manda un segnale di rassegnazione, in controtendenza rispetto alla volontà espressa di investimenti per perseguire lo sviluppo economico e sociale del Paese.

La scuola deve essere pronta ad accogliere nuovi alunni italiani e stranieri che sono l’architrave dei processi di sviluppo.

Sta al Governo mettere in campo politiche che invertano la tendenza in atto, magari con specifici investimenti in asili nido e in supporti alle famiglie.

Senza una diversa politica sarebbero le regioni del sud a pagare lo scotto maggiore del calo demografico di alunni che si andrebbe ad aggiungere alla dispersione i cui dati sono in drammatica ascesa.

L’amministrazione, su richiesta dei sindacati, si è impegnata a verificare, attraverso l’interlocuzione con il MEF e con Ministero della Salute, la possibilità di prevedere anche per il prossimo anno scolastico la conferma dell’organico “Covid”.

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