Vincolo quinquennale e docenti ingabbiati: va riaperta la mobilità E’ lo strumento che può rimuovere vincoli burocratici e dare soluzioni
L’informativa e il confronto sulle ordinanze della mobilità del personale docente, educativo, ATA e di religione cattolica e la contrattazione del personale ex Lsu sono stati i temi all’ordine del giorno per l’incontro tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali.
Per il ministero era presente il Capo dipartimento Dr. Marco Bruschi e il Direttore generale Dr. Filippo Serra. Per la Uil Scuola Pasquale Proietti, Antonello Lacchei, Paolo Pizzo e Giuseppe Favilla.
La bozza dell’ordinanza ministeriale presentata dall’amministrazione relativa alla mobilità per l’a.s. 2021/22 del personale docente, che in realtà si limita ad indicare le date di presentazione delle domande, ripropone gli stessi blocchi per i quali, già lo scorso anno la Uil Scuola aveva chiesto la riapertura del contratto (richiesta, che l’ex ministro Azzolina, aveva disatteso).
Dopo l’incontro di ieri, tra i segretari generali dei sindacati e il ministro Bianchi, ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso e una maggiore attenzione da parte ministeriale ai problemi delle persone.
La Uil Scuola ha ricordato che è da un mese e mezzo che i sindacati, unitariamente, hanno chiesto uno specifico incontro sulla mobilità [come previsto dal c. 4 dell’art. 1 del CCNI] per affrontare e superare alcuni aspetti di rigidità burocratica che non consentono alle persone di muoversi per avvicinarsi a casa. È un problema di qualità della vita.
La riapertura del contratto integrativo sulla mobilità, per la UIL scuola, resta l’occasione per eliminare il vincolo quinquennale di divieto di spostamento. Misura che finora ha impedito di coprire i posti disponibili (vacanti) nei territori diversi da quello di attuale titolarità e di quelli in cui si è in condizione di essere stabilizzati con le graduatorie esistenti che altro non sono che concorsi per titoli e servizio.
Pertanto, per la Uil scuola è urgente:
- rimuovere i due vincoli quinquennali non previsti dall’attuale contratto, quello per i docenti della scuola secondaria vincitori del concorso riservato (FIT) del 2018 le cui graduatorie sono state pubblicate dopo il 31 dicembre 2019, e quello relativo a tutti i docenti neo immessi in ruolo l’1/9/2020. La materia della mobilità delle persone deve restare nell’alveo della contrattazione e non può essere stravolta da atti di legge ostili verso il personale la cui gestione in termini di mobilità è sancita contrattualmente.
- dare risposte concrete ai c.d. docenti ‘ingabbiati’ aprendo un confronto, anche in relazione alle aliquote destinate ai trasferimenti. Anche questo personale merita piena attenzione.
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Inizialmente, l’amministrazione ha cercato di scaricare sulle organizzazioni sindacali la responsabilità di eventuali ritardi nelle operazioni di mobilità: una strategia al ribasso.
L’ipotesi ministeriale è basata sull’ipotesi di un allungamento dei tempi nelle operazioni di mobilità qualora si andasse a rivedere, con lo strumento contrattuale o in sede politica, la questione del vincolo quinquennale. Una eventualità tutta amministrativa e non politica.
Per la Uil Scuola questo è inaccettabile, dal momento che tali questioni sono state poste dalla Uil già un anno e mezzo fa.
Come è inaccettabile pensare di poter partire con le domande di mobilità, senza avere la certezza se su queste problematiche si intenda o no intervenire.
Sollecitata in tal senso, al termine della riunione, l’amministrazione si è resa disponibile a riportare la questione al Ministro per una valutazione, in sede politica, per verificare se ci sono le condizioni per risolvere le questioni poste.
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