Turi: indispensabile partire dagli organici
Per il ministro Fedeli possibili 25 mila assunzioni. Ma il Mef temporeggia e non decide
Risposte concrete per superare le ingiustizie della legge e gli errori dell’algoritmo
C’è un’aria di attesa che non ci piace: troppi silenzi e rinvii a cui non ci rassegniamo.
In un paese in cui la politica è ferma, forse in attesa di capire come si potrà evolversi, ogni attività è in balia di scelte tecniche. Il contratto sulla mobilità è frenato da estenuanti e anacronistiche procedure tecniche di autorizzazione. Gli organici non sono ancora definiti, per gli stessi motivi. L’accordo per i passaggi da ambito a scuole è sospeso, in attesa di sciogliere gli ultimi nodi. Le deleghe, ancora aperte, devono essere definite. Il contratto di lavoro ancora bloccato.
Una situazione che per la scuola, che ha tempi bene scanditi, diventa inaccettabile – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.
Ci auguriamo non si pensi che, mentre si sta ricucendo un rapporto per correggere gli effetti negativi delle buona scuola, si possa fare leva solo sul dialogo e il confronto: c’è bisogno di risposte e di risultati concreti, a partire dagli organici.
Secondo il ministro Fedeli, nella legge di Stabilità, ci sono le risorse per trasformare 25.000 posti dall’organico di fatto a quello di diritto. Una convinzione da noi condivisa – aggiunge Turi – che, pare non trovare ancora il consenso del MEF, che con la solita minuziosa analisi e con l’approccio ragioneristico, non si esprime sperando di risparmiare qualcosa.
Il successo o il fallimento della politica di avvicinamento delle posizioni, ancora lontane, sta tutto in queste decisioni. Solo con i 25.000 posti si potrebbe, infatti, garantire la continuità didattica e la possibilità di trasferimento per i tanti docenti ingiustamente trasferiti a causa degli errori politici (con l’approvazione di una legge senza che vi fosse un serio piano di fattibilità) e tecnici (con gli errori dell’algoritmo).
Una sorta di quadratura del cerchio che darebbe il senso di un’inversione di tendenza.
Bisogna capire se questa volontà c’è: una vera volontà politica di correggere gli errori della 107 o sono solo tattiche dilatorie. Noi non staremo a guardare – conclude Turi – ed organizzeremo ogni iniziativa di mobilitazione ed azione sindacale, per raggiungere i risultati attesi.
Visite: 81letture